Cosa è necessario fare? Indicazioni dell’Ispettorato del Lavoro
Con la circolare del 14 Aprile 2020 inviata ai prefetti, il capo di gabinetto del Viminale, Matteo Piantedosi, invita a far scendere in campo, per controlli serrati, sia la Guardia di Finanza che l’Ispettorato del lavoro.
Partiranno quindi da subito controlli e riscontri nelle aziende, per verificare le corrette applicazioni delle misure di sicurezza per il contrasto e contenimento del COVID-19 negli ambienti di lavoro. Gli ispettori del lavoro hanno già iniziato a programmare una serie di sopralluoghi per verificare che all’interno dei locali di chi ha ripreso l’attività siano rispettate le misure di sicurezza previste. Innanzitutto verificando le buone pratiche di sanificazione, distanziamento sociale, prodotti igienizzanti e uso dei dispositivi di protezione individuale, mascherine e guanti o anche tute e camici monouso dove sono indicati, possibilmente anche il controllo della temperatura per i dipendenti.
Nella Circolare viene specificato che «i prefetti potranno chiedere la collaborazione dei competenti servizi delle Aziende Sanitarie Locali ed avvalersi del supporto delle articolazioni territoriali dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, ai fini del controllo sulle modalità di attuazione, da parte dei datori di lavoro, delle procedure organizzative e gestionali e più in generale, sull’osservanza delle precauzioni dettate per la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro e la sussistenza di adeguati livelli di protezione dei lavoratori». I controlli dell’Ispettorato del Lavoro vengono effettuati in tutti i settori professionali, nell’ambito sia del pubblico che del privato, per i quali vengono effettuati accertamenti sia di profilo amministrativo che penale.
Anche se la voglia di ripartire è tanta, le aziende devono pianificare la riapertura e riprogrammare il ciclo produttivo, in quanto la così detta “fase due” sarà un processo graduale e sicuramente non potrà esserci da subito un ritorno alla normalità.
Proprio per questo, le attività dovranno essere pronte, e prima della riapertura dovranno in primis sanificare gli ambienti di lavoro, garantire il distanziamento di sicurezza e mettere a disposizione dei lavoratori i DPI e dovranno attuare procedure anti-contagio specifiche per il contesto aziendale.
Per mettere in piedi questi processi di riorganizzazione dei cicli produttivi, di pulizia degli ambienti di lavoro e di tutte le procedure di sicurezza atte a garantire la tutela del lavoratore e il contrasto della diffusione del virus, in questi casi è fondamentale affidarsi ad un consulente competente in materia per evitare il rischio di avere misure anti-contagio scarse o incomplete che possano mettere a repentaglio la salute dei lavoratori e della società stessa, ed evitare anche brutte sorprese con gli organi di vigilanza. E’ quindi auspicabile avere un professionista che possa seguire le imprese verso la riapertura attraverso consulenze e procedure mirate, garantendo in primis la salute dei lavoratori e aiutando l’azienda a gestire questo periodo di emergenza.
E’ possibile scaricare il testo integrale della circolare qui.
Gabriele Bragaglia – Manager area Sicurezza e Igiene sui luoghi di Lavoro.