LA CERTIFICAZIONE ETICA COME STRUMENTO DI MIGLIORAMENTO AZIENDALE

CERTIFICAZIONE ETICA

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Per non tornare alla normalità. La normalità è il problema.

In questo tempo appena trascorso e in quello che verrà non credo si possa prescindere dall’etica e dalla sostenibilità del lavoro per il proseguimento della vita. Un must dovrebbe essere “lavorare sempre più sul benessere dell’essere umano” che apporti quel valore aggiunto nel sistema di vita che si andrà a delineare, se ci sarà un percorso da seguire che prevederà una certificazione aziendale sarà a beneficio dell’azienda, dell’uomo ma anche della collettività!

Rispettando l’etica di lavoro in cui l’essere umano è posto al centro, le attività produttive risulterebbero più armoniche e serene, cioè più sostenibili, e si avrebbero ripercussioni positive anche sulla vita delle persone al di fuori del tempo di lavoro, insomma un proseguimento fluente di un protocollo etico.

Una delle verità è che l’essere umano avrebbe già tutto quello che è necessario per operare in tal senso, come abilità innate, ma c’è necessità che qualcuno ce le ricordi, che ci sproni ad utilizzare queste competenze perché le abbiamo dimenticate!

In questo senso, anche le Nazioni Unite hanno fissato precisi obiettivi di sostenibilità da raggiungere entro il 2030; in particolare con gli obiettivi nr. 3 “Salute e benessere”, nr. 5 “Uguaglianza di genere”, nr. 8 “Lavoro dignitoso e crescita economica”, nr. 12 “Consumo e produzione responsabili” e nr. 17 “Partnership per gli obiettivi”.

In questo modo le Nazioni Unite hanno indicato la strada per il perseguimento del lavoro etico e sostenibile e l’ottenimento della certificazione SA8000:2014 garantisce alle Imprese Sovversive e Lungimiranti il rispetto degli obiettivi sopra indicati nonché la possibilità di dimostrare ai Portatori di Interesse la sostenibilità del proprio business.

Non bisogna infatti dimenticare che anche l’Unione Europea, nella proposta di modifica del Regolamento InvestEU presentata lo scorso Maggio, sta decisamente virando verso l’analisi della sostenibilità del business quale strumento di verifica della fattibilità delle richieste di finanziamento avanzate da Partners ed Aziende.

Ecco quindi il percorso che un Consulente aziendale dovrebbe suggerire ai propri Clienti, per guidare il cambiamento, portarli a definire ed applicare le regole etiche aziendali e per rendere questa implementazione virtuosa dimostrabile agli Stakeholders di tutto il mondo, in particolare a Sindacati ed Investitori.

Tutti i più grandi studiosi di etica e comunicazione aziendale, Dale Carnegie in testa, sono concordi nel sostenere e dimostrare con dovizia di esempi e dati che una gestione etica del business comporta un deciso miglioramento delle performance aziendali e quindi della soddisfazione di tutte le parti in gioco: azionisti, dipendenti, fornitori e comunità in genere.

Il “Cigno nero” che ci ha colpito si sta trasformando in un “Cigno verde” che riserverà opportunità di crescita soltanto a quelle aziende che saranno state capaci di interpretare il cambiamento e volgerlo a proprio favore; la politica dei prezzi bassi sarà del tutto soppiantata dalla richiesta di Sicurezza e di Innovazione da parte dei Consumatori, sia per i prodotti che per i servizi.

Soffermarci e riflettere per progettare ed intraprendere seriamente questo percorso è la chiave per dare un senso a questo periodo, per non tornare alla “normalità” perché essa stessa è il problema.

Elisa Ponziani –  consulente in ambito SGQ, consulente SA 8000 e responsabilità sociale, formatrice in ambito comunicazione.